venerdì 20 marzo 2020

il dispettoso antartico che non vuole sciogliersi


Una delle più note teorie  profezie scientifiche catastrofiste sul clima ( o cambiamento climatico ) è che i poli o per meglio dire i ghiacciai marini di Artico ed Antartico siano destinati a sparire nel volgere di pochi anni, anzi, secondo talune di queste previsioni profezie dovrebbero già essere spariti da alcuni anni.
 Eppure la situazione reale pare essere molto diversa.
Per ora ci occuperemo solo dell'Antartide, che è forse il caso più clamoroso di previsione sbagliata.
La cartina sopra, che proviene dal sito ufficiale che si occupa di rilevare giornalmente lo stato dei ghiacciai, mostra la situazione dei ghiacci marini in 4 annate diverse. La più lontana è il 1980 (linea viola) poi vi è il 2014 (linea azzurra) il 2017 (linea tratteggiata rossa) e l'attuale 2020 (linea blu).
Come si può vedere la linea attuale di estensione dei ghiacci  ovvero la estensione calcolata in km quadri di ghiaccio marino è superiore a quella del 2017 (dove si era toccato il minimo storico) ma anche superiore a quella del 1980, ovvero ben 40 anni fa.
 La linea più in alto è quella del 2014, che corrisponde al massimo della espansione dei ghiacciai e ci ricorda come, quanto è successo in questi 40 anni di rilevamento può dimostrare o suggerire tante cose, ma di certo non che "i ghiacciai dell'antartide si sciolgono sempre più velocemente e stanno scomparendo ".
Questo lo pensano le persone malinformate da abili manipolatori di notizie.
I dati suggeriscono tutt'altro. Dal 1980 al 2014 infatti i ghiacciai sono enormemente aumentati e sono diminuiti per 3 anni dal 2014 al 2017 per poi riprendere la propria tendenza all'aumento, prima timidamente, ma ora in modo importante. Come mai allora tra il 2014 ed il 2017 si erano sciolti?
Di certo non per il Co2 perché altrimenti non si spiegano 34 anni di crescita precedente, in cui il Co2 antropico e naturale (quest'ultimo rappresenta al momento almeno il 95% di tutto il Co2, ricordiamo) è aumentato costantemente.
La risposta, molto probabilmente, risiede nella contemporanea presenza del piùpotente Nino degli ultimi 30 anni (o forse più) che ha riscaldato, quello per davvero, il pianeta, determinando l'anno più caldo di sempre (il 2016) e quindi, un notevole scioglimento dei ghiacciai marini, sopratutto quellli dell'emisfero sud, visto che il Nino è il riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico.
Forse la tendenza attuale ad una moderata Nina (ovvero il raffreddamento della acque del Pacifico) puà spiegare la ripresa sia dei ghiacciai dell'Antartide che di quella dell'Artic, di cui parleremo più avanti


Nessun commento:

Posta un commento