mercoledì 15 gennaio 2020

il clima sta cambiando quindi devi cambiare anche tu...oppure anche no....

Una delle caratteristiche più fastidiose dei "credenti del clima" ( o allarmisti o catastrofisti, fate voi) è quella di ergersi a moralisti e moralizzatori dei comportamenti altrui, senza averne né il diritto, né la capacità, e senza, soprattutto, avere la minima ragione a supporto della loro pretesa.
In particolare la teoria secondo cui dovremmo cambiare i nostri comportamenti individuali, non si sa bene in quale modo, per salvare il pianeta dall'imminente, quanto improbabile, disastro che, secondo loro, ci attende inesorabile dietro l'angolo.
Ora, per smontare le teorie dei folli, non esiste metodo migliore che dare loro ragione. Quindi non argomenterò qui che i cambiamenti climatici sono sempre esistiti, centinaia di milioni prima che apparisse l'uomo, né che le temperature sono state per centinaia di milioni di anni superiori a quelle attuali, né che vi sono molti fattori che influenzano o possono influenzare il clima dalla attività del sole a quella degli oceani etc etc  e che la ipotesi che vi sia un perfetto collegamento fra aumento della Co2 e delle temperature terrestri è una ipotesi (ipotesi, per l'appunto ) abbondantemente falsificata.
Farò anche finta di ignorare le evidenze che il caldo sia di gran lunga preferibile al freddo, e che sia la migliore condizione per lo sviluppo dell'agricoltura, che difatti continua a crescere a ritmi mai visti e che ha permesso e permetterà di nutrire il pianeta.
Bene, la quantità di Co2 nell'atmosfera attualmente è di 400 ppm. Quel Ppm vuol dire parti per milione. Prendete un foglio di carta e ritagliate uno spazio pari a 400 parti per milione di quel foglio di carta, Voglio aiutarvi, si tratta di 0,04 per cento ovvero 4 parti su diecimila. Avete fatto? riuscite a vederlo?
NO? Siete dei negazionisti!!
Sì ? bene, andiamo avanti...
L'uomo produce secondo l'Ipcc il 5% di quelle 400 parti per milione. Forse un po' meno ma prendiamolo per buono. Quindi 20 parti per milione. Pochino vero?
Ma noi non siamo il mondo, siamo l'Europa, che ne produce solo il 10%. quindi 2 parti per milione.
Di più, noi siamo italiani, e ne produciamo forse un decimo o poco più. insomma 0,2 parti per milione.
Siamo in 60 milioni (un po' di più, ma non sottilizziamo) quindi per sapere l'impatto di ognuno di noi, dovremmo dividere per 60 milioni. prendiamo la calcolatrice a questo punto (ci vuole) e facciamo una semplice divisione ovvero 0,2 (che sono le parti per milione prodotte dall'intera Italia) diviso il numero di abitanti.
Il risultato è di 0,000000003333 parti su un milione che sinceramente non so come tradurre ma credo sia un terzo di miliardesimo di milione. Naturalmente questa è una media "alla Trilussa" perché ovviamente il "danno" fatto all'ambiente da chi come me fa 2000 km per anno in auto e prende 2 volte l'aereo e tiene il riscaldamento basso è imparagonabile a chi fa 30.000 km in auto, prende 30 volte l'aereo e ha una casa grande e spaziosa etc etc.
In sostanza l'impatto che abbiamo, è talmente ridicolo ed ininfluente che, persino se i credenti avessero ragione in senso generale, (e non ce l'hanno) avrebbe però torto nello specifico, ed il loro moralismo risulterebbe, come difatti risulta, del tutto immotivato e fine a se stesso. Cambiare i nostri comportamenti non cambierebbe nulla, ripeto nulla.
Questo non vuol dire che non si debba fare la raccolta differenziata, che si possano sporcare strade e parchi o peggio boschi e che insomma sia lecito fregarsene allegramente, ma soltanto che le paranoie ed i moralismi inutli possiamo lasciarli tranquillamente agli altri. Non siamo certo noi (noi nel senso del cittadino italiano medio) ad aver conciato male il pianeta.
Come cantava Patty Smith "Gesù è morto per i peccati di qualcun altro".